voto minimo diploma per concorsi pubblici

n. 5/2012, convertito, con modificazioni, dalla l. n. 35/2012, recante “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo” secondo cui “le domande per la partecipazione a selezioni e concorsi per l’assunzione nelle pubbliche amministrazioni sono inviate esclusivamente per via telematica”. Ciò posto, il Collegio è, inoltre, dell’avviso, anche in ragione del tenore testuale delle disposizioni richiamate, che – in generale – la previsione di un voto minimo di laurea ai fini dell’accesso alla procedura concorsuale effettivamente finisca per interferire con detto principio, conformemente a quanto già affermato dalla giurisprudenza di questo T.A.R. Votazione che mi dicono sia spesso una soglia di sbarramento. Non è la prima volta che il Tar della capitale si confronta con questo delicato problema; già una pronuncia dell’anno scorso [4] aveva segnato lo spartiacque tra le ipotesi in cui è legittimo chiedere ai candidati un voto minimo di laurea per partecipare al concorso e quando, invece, non lo è. Cerchiamo di capire, dunque, come stanno le cose e quali diritti ha il giovane che, pur laureatosi con un brutto voto, vuol comunque concorrere – al pari di tutti gli altri – ad un posto nella pubblica amministrazione. (GU n.95 del 04-12-2020) Comune di Castiadas: 04/01/2021: Dettagli: Luogo: Sud Sardegna Occupazione: poliziotto municipale Posti: 1 Sono pochissime le amministrazioni che bandiscono concorsi in cui sia richiesto un voto di diploma superiore ad una certa soglia. – Ente Nazionale Aviazione Civile (di seguito semplicemente “ENAC”), per la copertura 20 posti di “Ingegnere Professionista”, posizione economica 1, di cui al C.C.N.L. " class="btnSearch">. Giacomo Romano ha contestato il bando di concorso indetto dall’E.N.A.C. I giudici amministrativi sono dell’avviso che, in generale, la previsione di un voto minimo di laurea ai fini dell’accesso ai concorsi finisce per interferire con il principio di ordine generale secondo cui il diploma di laurea è sufficiente per l’accesso ai profili professionali di ottava qualifica funzionale. [2] Legge delega n. 124/2015 art. Dunque, ogni candidato deve avere la possibilità di dimostrare la sua preparazione nelle sedi opportune, cioè nelle prove scritte ed orali, senza subire una ingiustificata discriminazione iniziale che gli impedisce a priori l’accesso ai concorsi pubblici. per il personale dirigente E.N.A.C. 2, comma 6, del d.P.R. Il significato di tale normativa è stato proprio di recente chiarito dalla sentenza del Tar Lazio citata in apertura; i giudici amministrativi hanno cioè spiegato quando è lecito il voto di laurea minimo per il concorso. "La Legge per Tutti" è una testata giornalistica fondata dall'avv. Voto che tu non hai per poco. Che ci sta a fare il concorso se poi i candidati devono essere valutati sulla base del voto di laurea? Piegamenti sulle braccia: in un tempo massimo di 1’ e 30’’ se non riesci a farne almeno 25 e … Ciò in ottemperanza alla storica sentenza del Tar Lazio del 15 febbraio 2019, in cui i giudici hanno sancito per la prima volta che la soglia di sbarramento costituita dal voto minimo di laurea è illegittima. >>, Commenti: n. 487/1994, che non può dunque fondarsi sulla semplice volontà dell’ente di limitare preventivamente il numero dei partecipanti al concorso (in senso conforme, T.A.R. Requisiti per l'ammissione ai concorsi pubblici Il Tar del Lazio si recentemente pronunciato (di nuovo) sulla legittimità del requisito del voto di laurea in sede di partecipazione ad un concorso pubblico. Concorso dirigente amministrativo CON VOTO MINIMO DI LAUREA 21-05-2016, 15:30 Salve, segnalo questo concorso del Policlinico di Milano nel quale però è inserito come requisito il voto minimo di laurea che però è stato abolito per legge. Passando, quindi, a verificare se, in concreto, un siffatto requisito possa legittimamente essere previsto nel concorso per cui è causa in ragione della sua riconducibilità al citato comma 2, occorre premettere come la deroga ivi prevista, operando in relazione ad un principio di valenza generale, trovi – dunque – applicazione solo nei ristretti e circoscritti limiti nei quali è prevista, con la conseguenza che la “particolarità” del profilo professionale di qualifica o di categoria debba essere necessariamente intesa ed interpretata in senso non ampliativo. Concorso Ministero della Giustizia 2020: 616 posti per gli iscritti ai (...), Ministero della Giustizia: concorsi per oltre 3.000 amministrativi e 1.900 (...), Concorso scuola, anche il Consiglio di Stato dà ragione ai precari: sì alle (...), Book Calling #8: “Il futuro del lavoro è femmina”, riflessioni su come (...), SPID: cos’è e come fare per richiedere l’Identità Digitale, DPCM dicembre sul Natale, il testo: tutte le misure annunciate da (...), App IO della Pubblica Amministrazione: come funziona e quali sono i (...). Ma, a tal fine, nel bando vi deve essere un minimo riferimento puntuale alla specificità delle funzioni che i vincitori della procedura di selezione saranno chiamati a svolgere a seguito della loro assunzione nel profilo professionale in questione. Le spese seguono, come di regola, la soccombenza e sono liquidate in dispositivo. 2, comma 6 del d.P.R. Voto minimo laurea per accesso a concorsi pubblici | Forum Concorsi Pubblici In realtà, il voto di laurea è già attualmente inutile ed i concorsi pubblici che prevedono un punteggio minimo di laurea per potere accedere ad una selezione sono sempre stati da noi censurati e ripetutamente dichiarati illegittimi dalla giurisprudenza. Maturità, c'è un voto minimo per accedere ai concorsi pubblici? Voto minimo di laurea nei concorsi pubblici, legittimo oppure no? In altri termini il voto di laurea minimo deve essere giustificato dall’importanza e dalla delicatezza del ruolo che le mansioni da ricoprire richiedono in termini di specializzazione e peculiarità del profilo professionale. Alcuni bandi richiedono, come requisito di partecipazione, la laurea universitaria. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa. Ritieni di essere la persona giusta per quella posizione. Di tanto in tanto i tribunali tornano sull’annosa questione della validità del requisito del voto minimo di laurea per partecipare ai concorsi pubblici. Il voto di laurea dunque non è, in tali ipotesi, un requisito di partecipazione al bando, ma uno dei criteri di preferenza nella scelta dei candidati. Sostiene, in particolare, parte ricorrente che: – la previsione, nel bando impugnato, di un voto minimo di laurea sarebbe contraria all’art. n. 165 del 2001; Eccesso di potere per sviamento di potere, sproporzionalità dell’azione amministrativa, difetto assoluto di motivazione, disparità di trattamento, ingiustizia manifesta, arbitrarietà ed illogicità. Il mio punteggio oscillerà tra 103/110 e 104/110. Alcune volte però il bando richiede qualcosa in più: un voto minimo di laurea per la partecipazione alle selezioni. In conclusione, per i motivi fin qui esposti, il ricorso deve essere accolto e, per l’effetto, il bando relativo al concorso pubblico per cui è causa deve essere annullato nei soli limiti dell’interesse dedotto in giudizio, con conseguente ammissione in via definitiva dei ricorrenti e dell’interveniente alla procedura concorsuale per cui è causa. Se il tuo avvocato ha studiato le ultime sentenze in materia, e in particolare quella del Tar Lazio pubblicata proprio quest’anno [1], ti risponderà probabilmente nel seguente modo. n. 487/1994, vigente in materia (in tal senso, sempre questo Tribunale, Sezione I, n. 13180/2015). Con distinto atto, un altro aspirante candidato, prima della scadenza del termine per impugnare il bando in epigrafe, proponeva atto di intervento adesivo autonomo, in quanto anch’esso privo del requisito di accesso contestato e, dunque, per l’effetto direttamente leso dal medesimo bando, deducendo a sostegno dell’azione il medesimo articolato motivo di censura. La Legge per Tutti Srl - Sede Legale Via Francesco de Francesco, 1 - 87100 COSENZA | CF/P.IVA 03285950782 | Numero Rea CS-224487 | Capitale Sociale € 70.000 i.v. La sentenza in esame riguarda i requisiti previsti nel bando di concorso della Banca d’Italia per l’assunzione di personale “esperto”. Amministrazioni centrali, concorsi indetti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai vari Ministeri. Il giudice però li ha ammessi ad iscriversi e a partecipare. a), quale requisito di ammissione, il conseguimento di un “diploma di laurea … conseguito con una votazione non inferiore a 105/110 o equivalente”. Faccio solo un esempio: tanti anni fa avevo fatto un concorso in cui il voto minimo di accesso era 105. n. 487/1994 nonché del d.lgs. Dunque tale ulteriore requisito di accesso al concorso pubblico non trova giustificazione e valido fondamento a meno che non sia motivato dalla particolarità del profilo professionale a cui si riferisce il concorso. Riforma Pa, addio al voto minimo di laurea per i concorsi pubblici Accentramento dei concorsi pubblici, soppressione del voto minimo di laurea, valorizzazione del lavoro flessibile, superamento delle piante organiche come parametro per tarare le assunzioni, consulta dei disabili. Secondo il tribunale l’introduzione di un voto minimo di laurea non costituisce un indice attendibile della preparazione del candidato in quanto dipendente da un rilevante numero di variabili. Autore immagine studenti universitari nel tritarifiuti di nuvolanevicata, TAR Lazio, sez. Il voto minimo di laurea non può rappresentare una discriminante decisiva per l'accesso ad un concorso pubblico. n. 1491 e n. 1493 del 2015. Si tratta di un vero e proprio sbarramento all’ingresso. Money.it è una testata giornalistica a tema economico e finanziario. L’amministrazione resistente si costituiva in giudizio sostenendo la legittimità del contestato requisito di ammissione alla procedura in ragione delle peculiari funzioni afferenti la figura professionale dell’“richiamando a tal fine le disposizioni del relativo C.C.N.L. 8, comma 1, del d.l. il voto minimo di laurea previsto nel bando rappresenta un illegittimo indice selettivo, tra l'altro non attendibile, che necessita di essere adeguatamente motivato dall'amministrazione ... molto sul voto finale di diploma. – Ente Nazionale Aviazione Civile per la copertura 37 posti di “Ispettori Aeroportuali” prevedendo, quale requisito di ammissione, il conseguimento di un <>. Ma non è vietato. In sintesi, deve essere annullato il bando del concorso pubblico per un profilo professionale assimilabile all’ottava qualifica funzionale che richiede un voto minimo di laurea per la partecipazione dovendosi ritenere che il punteggio indicato costituisca un requisito ulteriore e dunque una deroga alla regola generale che deve essere motivata in modo adeguato rispetto alla peculiarità delle funzioni oggetto della procedura. 17 punto d). – Diploma di istruzione secondaria di primo grado con giudizio o votazione: ottimo, ovvero voto di 10/10 o 9/10: punti 4; distinto, ovvero voto di 8/10: punti 3; buono, ovvero voto di 7/10: punti 2; sufficiente, ovvero voto di 6/10: punti 1; – Diploma di laurea magistrale/specialistica: punti 12; Senonché, proprio in quel momento, ti accorgi che, tra i requisiti fissati dal regolamento, vi è anche un voto minimo di laurea. Quanto alla prima questione, ritiene il Collegio che, indubbiamente, il disposto di cui al comma 6 dell’articolo 2, nella parte in cui prevede che “è richiesto il solo diploma di laurea”, non possa che essere interpretato se non nel senso che il possesso del titolo della laurea sia di per sé requisito sufficiente ai fini della partecipazione al concorso ivi disciplinato indipendentemente dal voto finale riportato e, che, pertanto, il comma 6 esprima effettivamente un principio di ordine generale in subiecta materia. 2, comma 6, del d.P.R. Premessa la riferibilità del citato comma 6 al profilo professionale in questione (“Ingegnere Professionista”) in ragione della sua assimilabilità alla qualifica funzionale ivi indicata (l’ottava) – circostanza in alcun modo contestata in punto di fatto dall’ente resistente – il Collegio è, quindi, chiamato a verificare, in via preliminare, se da quanto stabilito al comma 6 possa effettivamente trarsi il principio, invocato dalla ricorrente, di inammissibilità, in linea generale, della previsione di un voto minimo di laurea ai fini dell’accesso alla partecipazione ad un concorso pubblico nonché, in caso affermativo, la riconducibilità alla deroga di cui al comma 2 della contestata disposizione del bando di concorso impugnato. Il ricorso è fondato e deve, pertanto, essere accolto. 0. E’, infatti, evidente che l’ENAC abbia inteso introdurre un illegittimo indice selettivo, correlato ad un predeterminato obiettivo di preparazione culturale degli aspiranti concorrenti, con il fine precipuo di escludere dalla partecipazione al concorso i soggetti che abbiano ottenuto risultati meno brillanti nel corso degli studi universitari, per di più adottando un parametro (il voto di laurea) che, a ben vedere, potrebbe non rappresentare un indice attendibile di preparazione del candidato, dipendendo esso da un rilevante numero di variabili (tra gli altri, il tipo di laurea conseguito e presso quale Università). Il regolamento disciplinato dal decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, recante “norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi”, stabilisce all’articolo 2 (“Requisiti generali”), comma secondo, che le Amministrazioni pubbliche possono disporre singole discipline specifiche per disciplinare l’ammissione a particolari profili professionali di qualifica e/o categ… Ritiene, infatti, il Collegio che la discrezionalità dell’amministrazione di richiedere il conseguimento di un determinato punteggio di laurea ai fini dell’accesso ad una procedura concorsuale per l’assunzione in un profilo professionale quale quello di cui si discorre, pari o assimilabile all’ottava qualifica funzionale, incontri un limite nella necessità di giustificare la razionalità di uno sbarramento preselettivo di tale fatta, attraverso un’adeguata motivazione a supporto della disposta deroga al principio generale di cui al richiamato art. In alcuni concorsi, i candidati non hanno potuto partecipare alla procedura in quanto il voto minimo era richiesto quale clausola ad escludendum. | Codice Univoco: M5UXCR1 | IBAN: IT 07 G 02008 16202 000102945845 - Swift UNCRITM1590, Supporto legale 100% online per avviare e gestire la tua attività, Questo sito contribuisce alla audience di, Richiedi una consulenza ai nostri professionisti. Scopri i tanti concorsi pubblici per diplomati nelle Forze Armate e nelle Forze di Polizia e le relative possibilità di lavoro e crescita. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Terza), definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie, per l’effetto annullando il bando impugnato nei sensi di cui in motivazione, con conseguente ammissione in via definitiva dei ricorrenti e dell’interveniente alla procedura concorsuale per cui è causa. La vicenda è nota: l’ avv. Ritiene, infatti, il Collegio che una tale circostanza (la prestazione di apporti specialistici a garanzia della correttezza del quotidiano operare dell’ente) – conseguendo al rapporto di impiego con un ente, quale l’ENAC, deputato allo svolgimento di attività che tutte devono essere intese come di particolare rilievo – non possa di per sé giustificare la previsione di un ulteriore requisito di accesso alla relativa procedura selettiva, integrando essa – come visto – una deroga al principio generale, vigente in materia, sancito al citato art. 79 del relativo C.C.N.L. In tali ipotesi il regolamento di gara attribuisce un punteggio al voto conseguito dal candidato. In realtà non è stata (almeno sino ad oggi) soppressa la regola secondo cui il voto di laurea fa punteggio. ROC n.31425) - P. IVA: 13586361001, $('#search-input').focus()); (GU n.93 del 27-11-2020) Università di Torino: 07/01/2021 requisito del voto minimo di laurea per la partecipazione ai concorsi per l’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni». Si tratta del dPR n. 487/1994, avente ad oggetto il “Regolamento recante norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi”. I ricorrenti e l’interveniente in via autonoma, con successiva memoria, insistevano per l’accoglimento del gravame. Lo ha affermato il Tar Lazio la sentenza n.2112 del 15 febbraio 2019, che consigliamo di scaricare e leggere attentamente perché riferita al caso di un concorso per ingegneri. [3] dPR n. 487/1994 avente ad oggetto il “Regolamento recante norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi”, art. Selezione pubblica, per esami, per la copertura di un posto di categoria D, a tempo indeterminato, area tecnica, tecnico-scientifica ed elaborazione dati, per i servizi ICT - sicurezza dei sistemi e servizi di identita' digitale, prioritariamente riservata ai volontari delle Forze armate. Nelle altre ipotesi resta invece il divieto. Ad ogni modo, un voto basso al diploma ti permette comunque di partecipare a concorsi pubblici. E.N.A.C.”, richiamando a tal fine le disposizioni del relativo C.C.N.L. L’argomento principale a fondamento della decisione è che non sempre il voto di laurea rappresenta un indice attendibile di preparazione del candidato che, al contrario, dipende da molte variabili, come ad esempio l’Ateneo di provenienza. Poste Italiane ha bandito un concorso per portalettere prevedendo tra i requisiti di ammissione il voto minimo sia in relazione ai candidati in possesso del diploma di scuola superiore secondaria di secondo grado, pari a 70/100, sia ai candidati in possesso del diploma di laurea anche triennale pari a 102/110.. In alcuni bandi c’è (Bankitalia e università, ad esempio). La Sezione con ordinanza n. 3104/2018, accoglieva la domanda cautelare presentata dalla parte ricorrente nonché dall’interveniente, ai fini della loro ammissione con riserva alla procedura concorsuale, “considerato che la questione sollevata con riferimento al bando di concorso, nella parte in cui quest’ultimo limita l’ammissione alle prove in funzione del voto di laurea (minimo 105/110), non appare “prima facie” destituita di fondamento con riferimento alle doglianze relative al carattere ingiustificato e penalizzante di uno sbarramento in entrata alquanto elevato(vedi la sentenza di questo TAR n. 1493 del 28/01/2015)”. del personale dirigente – sezione professionisti di prima qualifica, nella parte in cui prevede, all’art. Solo laddove vi è una particolarità del profilo professionale di qualifica o di categoria è possibile imporre uno sbarramento con voto minimo di laurea. 2, comma 6, del d.P.R. Assume, innanzi tutto, rilievo in tal senso come manchi in seno al bando impugnato e negli atti ad esso presupposti ogni, seppur minimo, riferimento puntuale alla specificità delle funzioni che i vincitori della procedura saranno chiamati a svolgere a seguito della loro assunzione nel profilo professionale in questione. La Maturità 2020 quest’anno tocca a voi e sono tanti i pensieri che vi passano per la testa. Questa volta però il tribunale amministrativo ha emesso una sentenza di senso contrario: il voto minimo di laurea è legittimo quando il bando è rivolto a profili particolarmente qualificati. secondo cui “il possesso del titolo della laurea con un punteggio minimo è evidentemente diverso dal mero possesso del titolo della laurea e, proprio in quanto il voto minimo di laurea si aggiunge al requisito generale, questo finisce per acquisire la valenza di requisito ulteriore” (Sezione II, sentenze n. 1491/2015 e n. 1493/2015). Concorsi Pubblici: illegittimo il voto di laurea minimo per profili professionali particolari Interessante pronuncia del TAR Lazio sul voto quale requisito del bando di concorso Pubblicato il 14 Marzo 2019 8 Novembre 2019 da concorsi La pubblicazione dei bandi all’interno della Gazzetta Ufficialeè suddivisa per area di appartenenza: 1. L’ultima decisione a riguardo è la n. 14064/2019 in cui i giudici amministrativi romani hanno ammesso il requisito del voto minimo limitandolo però ai concorsi pubblici per “particolari figure professionali” per cui il diploma di laurea da solo non basta ma occorre anche una votazione eccellente. Una mia ex collega di universita' grazie al relatore generoso aveva preso molti punti alla laurea superando quella soglia, ma era palese che era non dico un'incapace, ma che il voto di laurea era esagerato per le sue conoscenze scarse. 2 co. 6; cfr. 2, comma 6, del d.P.R. Concorsi pubblici, per esami, per la copertura di complessivi otto posti di vari profili professionali e categorie, a tempo pieno ed indeterminato, con talune riserve. Vi si trovano anche quelli per l’accesso alle varie forze di polizia e alle forze armate; 2. del Tribunale di Roma N. 84/2018 del 12/04/2018. Prima di andare avanti nella lettura ti consiglio di leggere una nostra guida pubblicata un mese fa dal titolo Quanto è importante il voto di laurea? Nelle procedure concorsuali bandite da enti pubblici o da società a partecipazione pubblica il requisito del voto minimo di laurea o di diploma è illegittimo. Per il T.A.R. Il voto di laurea fa punteggio? 2002/2005, depositato in atti). Accentramento dei concorsi pubblici, soppressione del voto minimo di laurea, valorizzazione del lavoro flessibile, superamento delle piante organiche come parametro per tarare le assunzioni, consulta dei disabili. n. 487/1994, avente ad oggetto il “Regolamento recante norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi”, all’articolo 2 (rubricato “Requisiti generali”), dispone testualmente al comma 6, che “per l’accesso a profili professionali di ottava qualifica funzionale è richiesto il solo diploma di laurea” e al precedente comma 2 che “per l’ammissione a particolari profili professionali di qualifica o categoria gli ordinamenti delle singole amministrazioni possono prescrivere ulteriori requisiti”. A lui chiedi: richiedere un voto di laurea minimo per un concorso è lecito? Hai letto, sul giornale, che è stato indetto un bando per l’assegnazione di alcuni posti all’interno della pubblica amministrazione. voto di maturitÀ concorsi pubblici Con legge delega n. 124/2015 all'articolo 17 punto d) è stata abolita la possibilità di inserire all'interno dei bandi di concorso uno sbarramento per voto. A detta dei ricorrenti, la previsione nel bando impugnato, di un voto minimo di laurea violerebbe l’art. nei concorsi pubblici si accede per titoli ed esami (quelli a tempo determinato invece possono essere solo per titoli e a discrezione), non è richiesto un voto minimo. L’ultima decisione a riguardo è la n. 14064/2019 in cui i giudici amministrativi romani hanno ammesso il requisito del voto minimo limitandolo però ai concorsi pubblici per “particolari figure professionali” per cui il diploma di laurea da solo non basta ma occorre anche una votazione eccellente. Dall'iscrizione all'università alla partecipazione ai concorsi pubblici, ecco quanto conta il voto di maturità. Money.it srl a socio unico (Aut. Alcune volte però il bando richiede qualcosa in più: un voto minimo di laurea per la partecipazione alle selezioni. Punteggio minimo esame di stato per partecipare concorsi pubblici Inviato da logina il Ven, 09/09/2011 - 16:19 Salve è la prima volta che scrivo e avrei una domanda importante da farvi: Tale disposizione si riferisce però solo al pubblico impiego privatizzato. Voto minimo di laurea nei concorsi pubblici, legittimo oppure no. Proprio per questo motivo, ci sembra doveroso capire quali sono i Concorsi per diplomati nell’Esercito, ovvero quali sono quei concorsi riservati ai soli candidati in possesso di un diploma. Esso stabilisce testualmente che, per l’accesso ai profili professionali di ottava qualifica funzionale è richiesto solo il diploma di laurea; per l’ammissione a particolari profili professionali di qualifica o categoria, gli ordinamenti delle singole amministrazioni possono prescrivere ulteriori requisiti. Si tratta di una vera e propria soglia di sbarramento che nega l’accesso al concorso a chi non ha ottenuto il voto minimo indicato nel bando (che il più delle volte è 105/110). Insomma, il potere discrezionale dell’amministrazione di richiedere il conseguimento di un determinato punteggio di laurea ai fini dell’accesso al concorso pubblico necessita – per evitare discriminazioni – un’adeguata motivazione a supporto della deroga al principio generale. n. 487/1994 che, al contrario, stabilisce quale unico titolo richiesto per l’accesso ai profili di ottava qualifica professionale (ossia quella assimilabile alla posizione lavorativa ricercata) il diploma di laurea. [5] Tar Lazio, sent. Raccoglie bandi di numerosi enti che fanno parte della pubblica amministrazione (Consiglio nazionale delle ricerc… Stampa 1/2016. Con il presente ricorso, i ricorrenti impugnano il bando di concorso, indetto dall’E.N.A.C. III, sentenza 6 – 15 febbraio 2019, n. 2112. Esiste però una normativa più datata, risalente al 1994 [3] che pone dei limiti. VOTO MATURITÀ: QUANTO CONTA?. Dunque i giudici hanno ritenuto legittimo il criterio di sbarramento stabilito dall’istituto bancario. Autorizzazione Il voto dell’esame di Maturità non conta nei concorsi pubblici. Sono un laureando in Giurisprudenza. Tanto maggiore è il voto, tanto superiore sarà il punteggio nella valutazione delle selezioni (fermo restando che il peso maggiore lo avrà sempre la corretta esecuzione delle prove scritte ed orali). Iscriviti per rimanere sempre informato e aggiornato. Esiste però una normativa più datata, risalente al 1994 [3] che pone dei limiti. All’udienza pubblica del 6 febbraio 2019, la causa veniva trattata e, quindi, trattenuta in decisione. Tale previsione è illegittima in quanto contrastante con il favor … Oppure iscriviti alla nostra newsletter per rimanere sempre aggiornato. Ritieni ingiusta e ingiustificata tale limitazione. Condanna l’ENAC al pagamento, in favore dei ricorrenti e dell’interveniente, delle spese di giudizio, che liquida in complessivi euro 2.500,00 (duemilacinquecento/00), oltre accessori di legge, nonché al rimborso del contributo unificato, ove da costoro versato. Il voto di laurea nei pubblici concorsi è stato soppresso? n. 487/1994, che stabilisce quale unico titolo richiesto per l’accesso ai profili di ottava qualifica professionale (ai quali sarebbe assimilabile la posizione lavorativa per la quale il bando medesimo è stato indetto) il diploma di laurea; – tale ulteriore requisito di accesso alla procedura concorsuale non troverebbe giustificazione e valido fondamento nella particolarità del profilo professionale a cui si riferisce il concorso e costituirebbe un irragionevole e sproporzionato sbarramento all’accesso, attesa anche la mancata esternazione delle ragioni sottese alla concreta fissazione del voto minimo richiesto; – l’introduzione di un voto minimo di laurea non costituirebbe, peraltro, un indice attendibile della preparazione del candidato, in quanto dipendente da un rilevante numero di variabili. Per poter superare la prova col voto massimo di 1 punto devi fare i seguenti tempi: uguale o minore a 3’ e 20’’ se sei un uomo, e uguale o inferiore a 4’ e 00’’ se sei una donna. Ottenere un 60 o un 100 e lode non fa alcuna differenza nei concorsi pubblici. Il voto minimo di laurea per accedere ai concorsi pubblici, ad oggi, non è previsto da alcuna norma. per il personale dirigente E.N.A.C. Email (obbligatoria se vuoi ricevere le notifiche), Notificami quando viene aggiunto un nuovo commento. Succede, però, che alcune volte, in particolari concorsi pubblici, il voto possa essere una discriminante, anche al fronte di numerose di domande e di candidati. | © Riproduzione riservata È la sezione di maggiore rilevanza perché normalmente ci sono i concorsi più importanti. Enti pubblici statali. Angelo Greco e iscritta presso il Tribunale di Cosenza, N.G.R 243/2016 - N.R. Ultima sulla questione una recente sentenza del Tar Lazio che ha ammesso la validità del requisito del voto di laurea limitatamente ai casi in cui il concorso sia mirato alla selezione di personale particolarmente qualificato. Il d.P.R. Orbene, l’ENAC sostiene al riguardo che nella fattispecie sussisterebbe effettivamente ed in pieno la predetta particolarità, alla luce delle peculiari funzioni svolte dagli ingegnere professionisti. Tale disposizione si riferisce però solo al pubblico impiego privatizzato. I ricorrenti – nel premettere di essersi laureati con un punteggio inferiore a quello minimo richiesto e contestando la rigidità del relativo sistema telematico predisposto, che non consentirebbe l’inoltro della domanda in assenza dei requisiti richiesti – chiedono l’annullamento in parte qua di tale atto, assumendone l’illegittimità per: Violazione e falsa applicazione degli artt. La stessa amministrazione evidenziava, altresì, l’infondatezza della argomentazioni volte a censurare la rigidità del sistema informatico di trasmissione delle domande, evidenziando come i ricorrenti abbiano avanzato relativa istanza nonostante il mancato possesso del voto minimo di laurea, avendo ivi indicato la diversa votazione conseguita nonché, in ogni caso la legittimità del sistema medesimo attesa la sua conformità a quanto stabilito all’art.

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